L'archivio liberamente sfogliabile e scaricabile del bollettino parrocchiale "Il Ponte".
Benedizioni alle Famiglie le date e le vie interessate dalle Benedizioni.
Compito principale della Caritas parrocchiale è di educare, sensibilizzare, promuovere la “CARITA’” nella comunità e questo abbiamo cercato di fare in questi anni come Commissione, specialmente per coinvolgere i giovani, rivolgendoci in primis ad educatori e catechisti, riteniamo infatti fondamentale che i ragazzi vengano presi per mano ed accompagnati, all’incontro con la “CARITA’”.
Educare e stimolare la Comunità ad un “cambio di mentalità” e quindi di stile di vita è veramente compito difficile. Più volte negli articoli sul bollettino parrocchiale e nel retro del foglio domenicale - strumenti importanti per la comunicazione - abbiamo cercato di buttare qualche seme, per crescere insieme e lasciarci coinvolgere in questa grande avventura, con l’obiettivo ambizioso di essere veramente una ”matita nelle mani di Dio” (madre Teresa di Calcutta) e riuscire ad “essere Carità”, più che “fare la Carità”. Da qui l’attenzione all’Altro nel quotidiano, la scelta di uno stile di vita sobrio e coerente con il nostro professarci cristiani, dare ai giovani modelli veri e veri valori, e non ultimo, essere un punto di riferimento in una società che ne è priva.
Spesso ricordiamo le iniziative attraverso le quali speriamo di stimolare le persone, magari le più “lontane”, perché il “servizio” può essere lo strumento giusto per avvicinarle, ed inoltre c’è molto bisogno di forze nuove.
La commissione Caritas è composta da 10 membri e si riunisce ogni due mesi, il sabato mattina (vedi calendario parrocchiale).
Anche quest'anno l'annuncio degli angeli nella notte di Natale risuona in un mondo lacerato da conflitti, violenze e guerre di religione che ci lasciano inermi e smarriti. Davanti al continuo riaccendersi di focolai di guerra, con il seguito inevitabile di stragi e devastazioni, la pace ci appare un ideale impossibile, un traguardo irraggiungibile. Quale pace?Come?
Eppure, riflettendo sul senso di quest'annuncio, si scopre che la pace è un dono di Dio, destinato agli uomini di buona volontà. "Beati gli operatori di pace - ha detto Gesù - perchè saranno chiamati figli di Dio".
La pace è dunque un bene che va conquistato. Come? Operando.
Operare per la pace significa uscire dall'indifferenza e opporsi alla logica della guerra e dello scontro con azioni, gesti e parole di pace.
Anche oggi sono tante le persone che, in nome di quella che papa Francesco ha chiamato la "fraternità universale". non si accontentano di guardare i drammi del mondo con gli occhi della TV ma con coraggio e a rischio della propria vita operano sul campo, per condividere e lenire le ferite di tante vittime inermi, attraverso il servizio ai feriti, agli affamati, agli sfollati, ai rifugiati.
Il pensiero va a tutti gli operatori umanitari impegnati nei campi profughi della Siria e dell'Iraq, deserti dell'umanità da cui si leva un grido di disperazione che non giunge più a noi.
Ai missionari che in Africa come in Medio Oriente condividono le sofferenze delle Comunità cristiane perseguitate o ai volontari che sulle nostre coste raccolgono i naufraghi e accolgono i migranti in fuga dalle guerre.
Accanto a loro, anche se invisibili, operano tutti coloro che nel silenzio delle chiese e dei conventi non cessano di invocare la pace, innalzando a Dio una preghiera incessante e accorata.
Infine il pensiero va a quanti si sforzano di promuovere in ogni ambito, locale e globale, la convivenza pacifica pronunciando ad alta voce le parole che costituiscono la pace: tolleranza, solidarietà, accoglienza, condivisione, incontro, ascolto, dialogo, perdono...Perché la fraternità che porta alla pace va scoperta, annunciata, testimoniata e amata.
Scopriamo allora che nell'annuncio degli angeli c'è già il comandamento nuovo consegnatoci da Gesù: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri" (Gv. 13,34-35). Come ha scritto papa Francesco, "E' questa la buona novella che richiede ad ognuno di noi un passo in più, un esercizio perenne di empatia, di ascolto della sofferenza e della speranza dell'altro, anche del più lontano da me, incamminandosi sulla strada esigente di quell'amore che sa donarsi e spendersi con gratuità per il bene di ogni fratello e sorella. "
Emilia
DALLA COMMISSIONE CARITAS
Dopo lungo silenzio, riprendiamo una consuetudine, sperando di farvi cosa gradita, di passare l’informazione e di essere di stimolo per un eventuale disponibilità di qualche ora da dedicare agli “ALTRI”; siano esse persone in difficoltà economica o ammalate , anziane e quindi bisognose di compagnia.
Sabato 21 aprile, alle ore 10, ci sarà l'inaugurazione ufficiale dei nuovi locali, in Passaggio Marescalchi 1 A/B.
Saranno invitati i rappresentanti della Caritas Diocesana e del Quartiere Navile, ma siamo tutti chiamati ad esserci, per conoscere più da vicino questa realtà che opera da anni a Corticella ed è sempre più necessaria.
La nuova sede è già operativa dal 17 gennaio scorso e assiste attualmente circa 100 famiglie italiane e di immigrati, ma il numero aumenta di settimana in settimana, dal momento che bussano alla porta anche volti nuovi e, purtroppo, ritornano famiglie che da anni si erano rese autonome, soprattutto grazie al lavoro, ora perduto.
I locali sono di proprietà della nostra Parrocchia, ma il servizio comprende anche le Parrocchie di S. Giuseppe Lavoratore e dei Santi Monica e Agostino, che collaborano nella gestione e nell’organizzazione, sia a livello economico che di risorse umane.
In prospettiva, sarebbe bello che il C.A.F. fosse anche uno strumento utile per avviare una "Caritas interparrocchiale" e un ponte per unire sempre più le tre comunità.
La nuova sede, con locali più ampi e adeguati, ci permette di usufruire maggiormente delle risorse disponibili, umane e materiali, e di offrire un’accoglienza più “dignitosa e libera” alle persone in situazioni di disagio, che cercano nel C.A.F. e nei suoi operatori un punto di riferimento.
Sono veramente molti i volontari coinvolti in questo servizio, perché molto è il “lavoro” necessario per consentire l’apertura bisettimanale del Centro, per la distribuzione di alimenti e vestiti, ma soprattutto per l'ascoltodelle persone.È infatti l’ascolto lo strumento fondamentale di una relazione che permette di condividere i reali problemi di coloro che sono nel bisogno e di cercare di renderli consapevoli dei loro diritti, aiutandoli - nei limiti del possibile - anche nell’espletamento degli eventuali adempimenti burocratici.
L’impegno è grande e per questo chiediamo la solidarietà di tutti, sia attraverso la preghiera, sia con l’aiuto concreto. Intanto, ringraziamo il Signore, il nostro parroco don Luciano e tutti coloro che si sono adoperati per perseguire questo importante obiettivo e con l’aiuto del Signore (perché da soli nulla siamo e nulla facciamo), speriamo di raggiungerne molti altri….Questo sia solo l’inizio di una nuova grande avventura. Valeria
Il gruppo Caritas della nuova zona pastorale ha ritenuto utile portare a conoscenza della Comunità i diversi progetti di Carità attualmente in atto nelle parrocchie che fanno capo alla zona, con la speranza di suscitare interesse e allargare il cerchio.