Una festa di “popolo”
Per antica tradizione, la terza domenica di settembre, era dedicata ai festeggiamenti in onore della Beata Vergine delle Grazie, protettrice della Parrocchia di Corticella.
Le cronache antiche ci raccontano che questo giorno di festa era un giorno di “pompa solennissima” non solo per la Chiesa ma per tutto il territorio della Parrocchia.
Nell’attuale mutato contesto socioculturale e religioso questa festa, pur mantenendo la fedeltà alla sua originaria impostazione di avvenimento di fede ancorato alla tradizione dei nostri padri, rischiava sempre più di vedere recise le sue antiche radici di “popolo”, trasformandosi in festa di soli fedeli, non più in grado di realizzare e manifestare la realtà bella e significativa di una intera comunità in festa.
Si cominciò anni fa (1994) perciò a pensare se la Festa della Beata Vergine delle Grazie potesse riproporsi come occasione stimolante per aprire, in maniera rinnovata, la comunità dei fedeli alla più ampia comunità radicata nel territorio della Parrocchia e, ancor meglio, di far sentire a tutti il desiderio traboccante della comunità cristiana di far festa insieme agli altri, di incontrare tutti, di coinvolgere tutti.
Il cuore del Parroco di allora (don Mario Cocchi n.d.r.) si era già espresso, e più volte, in questa direzione su un’idea che coltivava da tempo: accompagnare la Festa della B.V. delle Grazie, ad una iniziativa che la riproponesse come festa dell’intera comunità.
Su questa aspettativa-desiderio del Parroco, e come espressione della sua paternità nei confronti dell’intera comunità, si cominciò, con entusiasmo e convinzione, a esplorare i possibili modi di attuazione, finchè la sera del 18 aprile 1994 il Consiglio Pastorale Parrocchiale, aiutato da un documento di studio appositamente preparato, decise il varo della Sagra della Beata Vergine delle Grazie, per un periodo sperimentale di cinque anni.
L’annuncio ufficiale fu dato dal parroco nell’articolo di fondo del n.14 del bollettino parrocchiale “Il Ponte”, una sorte di augurio-profezia sempre meglio avveratasi nella storia della Sagra stessa:
‹‹ Parlare di “Sagra” significa ricordarci sempre più delle nostre radici, dove popolo e religione, fede e vita si sono intrecciate donando valori che non possono andare perduti. La festa della B.V. delle Grazie rappresenta per la nostra Parrocchia un importante avvenimento di fede e grazie che ha radici già consolidate.
Istituendo la Sagra vorremmo creare una nuova occasione di incontro e di aggregazione per tutti. E’ evidente che ogni parrocchiano vecchio e nuovo può contribuire a far sì che questa sagra sia sempre più “corticellese”.
Questo umile seme viene gettato in un terreno che risente purtroppo dei limiti e dei pericoli della città che porta le persone a “farsi i fatti propri” e a dimenticare la propria appartenenza.
Noi, come l’agricoltore, siamo contenti di gettare questo seme, convinti che troverà buona accoglienza e che nel corso degli anni diventerà un “albero” alla cui ombra potranno ristorarsi parrocchiani e non.›› (da “Il Ponte” n. 14)
Festa e preghiera
I programmi annuali della Sagra, pensati e realizzati da un Comitato Sagra, pongono in equilibrato dialogo il momento di fede e preghiera con le manifestazioni ed iniziative di altro genere.
Queste ultime non sono infatti considerate come momento mondano estraneo al significato della festa stessa. Esse rappresentano il gesto vivo, l’impegno creativo, l’abbraccio fraterno, l’occasione di incontro disinteressato che la comunità cristiana offre a tutti, come appello al recupero di significati sociali e culturali validi, di rapporti umani rinnovati; di possibili prospettive di fede prima ignorate e respinte.
Le diverse iniziative promuovono la partecipazione viva e diretta dei gruppi e persone della Parrocchia (i gruppi teatro e musica dei giovani, il coro parrocchiale, i gruppi di solidarietà e carità, i gruppi educatori e animatori dell’Oratorio, la polisportiva P.G.S., le commissioni del C.P.P., le persone anziane e giovani disposte a impegnarsi per i vari servizi) testimoniando così la coralità dell’impegno portato avanti da tanti e tenendo conto delle loro idee, conoscenze, intuizioni, sensibilità, esperienze, capacità o energie.
Le celebrazioni liturgiche sono sempre rimaste il centro vivo della Festa: assunte con la dignità della fede vera e l’intensità delle preghiera, e mai scadute a devozionismo o spettacolo, sono state aperte ad ogni esigenza di popolo.
La processione con l’immagine della B.V. delle Grazie, in zone sempre diverse del territorio della Parrocchia, non costituisce in alcun modo un intento ostentativo di forza ma parte dal cuore pulsante di una comunità che si apre a tutti, anche con la testimonianza di una fede che non è e non vuole essere estranea alla vita di ognuno.
Ogni iniziativa, attività, servizio apre una possibilità di cammino, umile e semplice, da farsi a braccetto con chiunque non voglia richiudersi su se stesso.