Congregazione Mariana delle Case della Carità
Casa della Carità di Corticella
Una famiglia di piccoli che loda insieme il Signore.
La nostra Casa della Carità, sorta nel 1966 per desiderio del Cardinale Giacomo Lercaro, è una grande famiglia costituita prima di tutto da quelli che noi amiamo chiamare "i nostri fratelli più piccoli", circa una trentina: persone ammalate, sole, anziane, con handicap gravi o in situazioni di disagio sociale o famigliare; poi da due suore, appartenenti all'ordine delle Carmelitane Minori, che condividono la loro vita in un fecondo ritmo di preghiera, servizio e svago.
Ma la famiglia della Casa non è composta solo da chi vi abita stabilmente, ma da tutti coloro che le vogliono bene, che si alternano nei vari servizi volontari (cucina, lavanderia, stireria, pulizie, manutenzione, assistenza agli ospiti non autosufficienti), che partecipano ai momenti di preghiera, che contribuiscono con offerte al suo mantenimento e che si ritrovano insieme nei momenti di festa. Insieme alle suore, il parroco, coadiuvato dal cappellano, guida e sostiene la comunità con paterna premura.
Nella vita della Casa si avvicendano persone e situazioni. In quest'ultimi dieci anni sono passate diverse suore e hanno compiuto lodevolmente il loro servizio parecchi obiettori. Anche una parte degli ospiti è cambiata: alcuni di loro ci hanno lasciato per raggiungere la Casa del Signore, altri sono stati accolti e sono venuti provvidenzialmente ad arricchire la nostra famiglia. Ma i cambiamenti maggiori, quelli che hanno segnato l'impegno degli ultimi due anni, riguardano l'edificio stesso della Casa. Nel 1997 infatti sono stati avviati dei lavori straordinari per mettere a norma la Casa: si è aggiunta un'ala nuova ed è stata eretta una cappella più spaziosa ed accogliente, benedetta dal nostro arcivescovo nel 1998.
Ora la Casa è sicuramente più moderna e funzionale, ma ha bisogno soprattutto di nuovi amici che la amino e la frequentino con il desiderio di incontrare il Signore attraverso l'amore verso i suoi figli più deboli. La Casa vorrebbe essere infatti un aiuto a vivere la grande novità che scaturisce dalla Messa dove Gesù, che ha donato la vita per la nostra salvezza, ci invita a donare la vita per gli altri. La Casa vuole essere un luogo dove "i fratelli più piccoli" ci aiutano a fare della nostra vita "una vita donata".
Tante volte è difficile mettersi in sintonia con le persone che ci sono vicine, riconoscere i loro bisogni, essere disponibili. I nostri piccoli ci aiutano a percorrere questa via; i loro bisogni così semplici, così evidenti, aprono e allenano il nostro cuore all'incontro con gli altri e ci insegnano a dimenticare i nostri egoismi e ad aprire il cuore al dono dell'amore.
Grazie, Signore, perchè in questi anni ci hai accompagnato con amore e pazienza, sempre, anche nei momenti difficili ti ringraziamo per gli amici che ci hai donato, per la tua presenza viva nell'Eucarestia e per l'amore che ci dai da vivere quotidianamente con i fratelli che ci metti accanto.
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La Casa vive grazie
alla divina Provvidenza
e alla Carità di ciascuno.