Riflettere sulla bioetica

Già nel precedente Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) era emersa più volte la volontà di affrontare e discutere temi di Bioetica. Così la Commissione “Animazione delle Realtà Temporali” dell'attuale CPP ha organizzato tre conferenze in stretta collaborazione con don Luciano e don Marco.
Nel primo incontro, in qualità di docente di Genetica Medica dell'Università di Bologna, ho portato il mio contributo affrontando i problemi inerenti l'inizio della vita e, in particolare, i temi legati alla procreazione medicalmente assistita, alla diagnosi preimpianto ed alla diagnosi prenatale, chiarendone gli aspetti tecnici e i principi etici correlati.


Il secondo incontro è stato condotto da monsignor Stefano Ottani che ha spiegato il significato del termine ‘bioetica’ e ci ha fatto capire come la tradizione morale conosca da sempre un capitolo dedicato alla vita fisica, e come il Concilio Ecumenico Vaticano II ne abbia fatto oggetto di esplicita attenzione all'interno di una globale visione del mondo. Lo sviluppo della bioetica è sicuramente coinciso con l'introduzione delle tecnologie nei trattamenti di inizio e fine vita, e a tal riguardo Don Ottani ha introdotto alcuni principi di riferimento, tra tutti l'uso dei mezzi ordinari, ed alcuni principi naturali collegati all'annuncio cristiano per il quale l'ideale non è l'allungamento della vita terrena,mala vita eterna!
Infine ha sollevato delle questioni aperte quali l'autodeterminazione individuale e le disposizioni anticipate di trattamento terapeutico che sono stati ripresi nell'ultimo incontro che ha visto la partecipazione del prof. Stefano Canestrari, professore di Diritto Penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Ateneo Bolognese e membro del Comitato di Bioetica Nazionale. In questa veste ha curato la redazione di documenti sul fine vita che ci ha esposto, arricchendo la serata e la discussione con la chiarezza espositiva che lo caratterizza e con la sua esperienza personale.
Anche se la partecipazione non è stata certo numerosa, complice forse il maltempo e le nevicate bolognesi di inizio febbraio, credo che questa iniziativa abbia arricchito nel profondo tutti coloro che vi hanno partecipato.
Tutti siamo usciti da questi incontri con la consapevolezza che si tratta di una esperienza da ripetere, coinvolgendo magari più persone, soprattutto i nostri giovani. Facciamone tesoro!

Marco Seri


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